Nell'ampio panorama mondiale del
trail-running, il
Tor des Géants è in poco tempo diventato uno dei più ambiti e rispettati. Nato nel 2010, quest'anno festeggia la sua
5ª edizione proponendo a tutti i temerari che avranno l'onore di prendervi parte il suo classico percorso da
330 chilometri e
24'000 metri di
dislivello, che si snoda a cavallo delle due
Alte Vie della Valle d'Aosta, da coprire in un
massimo di 150 ore complessive. Sembra una sfida all'impossibile, appare come qualcosa di umanamente inaffrontabile, ma nonostante ciò, ben
660 sono coloro che si allineano
ai nastri di partenza, provenienti da ben
60 Paesi del mondo. Nelle passate edizioni è stato vinto, o meglio, conquistato da campioni del trail-running come
Ulrich Gross,
Jules Gabiod,
Oscar Perez e
Iker Karrera con un crono che si aggirava mediamente tra le 70 e le 80 ore, stabilendo ogni anno un
nuovo record.
Ma il Tor non è solo una competizione sportiva, è qualcosa di indescrivibile, qualcosa che lascia
un segno dentro, qualcosa che non ti scordi più. Poter essere nella
lista dei partenti non è solo un grande onore ma anche una sfida che bisogna vincere nell'arco di pochi minuti davanti al monitor di un PC: i
posti sono limitati e le chance pochissime. Dopo diversi tentativi quest'anno
Marco "Il Macchie" Macchieraldo ce l'ha fatta, potendosi così considerare uno di quei temerari che ha scelto di affrontare l'asprezza della natura e gli sconosciuti limiti di sé stesso.
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